La Grande Guerra

Leone Gaudenzio

di Angelo e di Zanotti Margherita, nacque il 16 ottobre 1898 a Trecate, domiciliato  in via Novara n. 54, presso la Cascina Nuova. Professione contadino, celibe.

Soldato del 248° Reggimento Fanteria, Brigata Girgenti, 11ᵃ Compagnia. Disperso il 9 settembre 1917 nel fatto d’armi di Monte San Gabriele.

Lorenzoli Carlo

di Pietro e di Paglino Giuseppina, nacque il 27 febbraio 1897 a Trecate. Professione falegname, celibe.

Soldato del 74° Reggimento Fanteria, Brigata Lombardia. Catturato prigioniero il 6 novembre 1917 nel fatto d’armi di Tramonti (Carnia), morì il 9 marzo 1918 nel campo di prigionia a Thalerhof, in conseguenza a marasma traumatica, vizio cardiaco, esaurimento. Sepolto il 12 marzo 1918 nel cimitero militare di Thalerhof, tomba 202. Nel 1936, le spoglie mortali sepolte nel cimitero furono esumate e, la maggior parte dei loro resti, posti in un piccolo ossario presso il Cimitero Comunale di Feldkichen bei Graz (Austria).

Lorenzoni Andrea

di Giovanni e di Binello Maria, nacque il 28 marzo 1884 a Trecate. Professione contadino, coniugato con Giudice Angela, figli: Andreina, Virginia.

Soldato della 3ᵃ Compagnia Sanità[1]. Morì il 16 ottobre 1918 a Torino, nell’Ospedale Militare di Riserva Morelli di Popolo, in seguito a influenza complicatosi in broncopolmonite (spagnola).

[1] Come riportato sul Ruolo Matricolare, L’Albo d’Oro riporta 1ᵃ Compagnia Sanità, sull’estratto dell’Atto di Morte non è indicata l’appartenenza della Compagnia.

Maffeo Giuseppe [1]

di Giovanni e di Ferrara Anastasia, nacque il 10 agosto 1883 a Cerano (Novara), residente a San Martino di Trecate. Professione contadino.

Soldato del 7° Reggimento Bersaglieri-Deposito Fanteria. Catturato prigioniero il 7 novembre 1917. Rimpatriato dopo l’armistizio, morì il 27 novembre 1918 nell’Ospedale da Campo n. 055[2], 11ᵃ Compagnia Sanità Bari, situato presso Villa Solveni a Mira, in seguito a broncopolmonite (spagnola). Sepolto nel Cimitero Comunale di Mira (Venezia).

[1] Il suo nome è riportato anche sul Monumento ai Caduti di Cerano

[2] Ospedale da 100 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it

Magenes Giuseppe

di Angelo e di Picchi Maria, nacque il 30 giugno 1894 a Tromello (Pavia), residente a Trecate. Professione contadino, celibe.

Soldato dell’84° Reggimento Fanteria, Brigata Venezia, Sezione Mitraglieri. Catturato prigioniero il 27 ottobre 1917 nel fatto d’armi di Caporetto. Morì il 10 gennaio 1918 in prigionia nel Campo di Concentramento di Mauthausen (Austria), in seguito ad enterite e debolezza generale del corpo. Sepolto il 12 gennaio nel cimitero militare italiano di Mauthausen, fossa n.572/III.

Negli anni 1922-1923, le tombe furono riordinate in tumuli individuali distinti da  

croci di cemento con uno o due nominativi. I resti mortali del Soldato Magenes[1] riposano nel settore 3, fila 17, croce 4, parte anteriore.

[1] L’elenco dei sepolti riporta Magenis, cfr. http://www.cimeetrincee.it e http://www.gualdograndeguerra.com  – sezione Prigionieri italiani sepolti nei Cimiteri Militari all’estero.

Magnaghi Giovanni [1]

Magnaghi Giovanni, archivio Linda e Giovanni Magnaghi

di Giovanni e di Ruggerone Teodolinda, nacque il 22 dicembre 1890 a Trecate. Professione bracciante, celibe.

Soldato del 5° Reggimento Genio-Torino, 1ᵃ Compagnia Milizia Territoriale. Morì il 26 febbraio 1916, a quota 240 del Monte Podgora, in seguito a scoppio di granata. Sepolto al camposanto del 28° Reggimento Fanteria ai piedi del Podgora. Successivamente le sue spoglie furono traslate nel Cimitero Emo Tarabocchia di Mossa (Gorizia).

Nella primavera del 1924, i resti mortali furono nuovamente riesumati e posti nel deposito di concentramento di salme a Cervignano (del Friuli) nell’attesa di ritornare al paese natio. Le spoglie del Soldato Magnaghi giunsero a Trecate il 12 ottobre 1924[2] dove furono tumulate nella tomba di famiglia.

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 109.

[2] Il 12 ottobre 1924 tornarono i resti mortali del Soldato Magnaghi Giovanni di Giovanni, del Sergente Gambaro Pietro di Pietro e del Soldato Rosina Giovanni. Cfr. Bollettino Trecatese del 18 ottobre 1924.

Magnaghi Giovanni [1]

di Pietro e di Gambaro Francesca, nacque il 20 gennaio 1887 a Trecate. Professione manovale, coniugato con Mairate Maddalena, figli: Angela.

Soldato del 7° Reggimento Bersaglieri, VII Battaglione ciclisti, 12ᵃ Compagnia. Morì il 23 maggio 1916, durante la Strafexpedition, nella località di Treschè Conca, in seguito a ferite riportate in combattimento. Sepolto nel Cimitero Sottotenente Carlo Stuparich di Treschè Conca (Vicenza).

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 109.

Manfredda Antonio [1]

di Antonio e di Moja Giuseppa, nacque il 29 settembre 1891 a Trecate. Professione muratore, coniugato con Leone Teresa.

Soldato del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna. Morì il 20 settembre 1916 nella località Črni Hrib (Colle Nero), sul Carso, in seguito a ferite da fratture ed amputazioni multiple. Sepolto a Doberdò.       

[1] Sull’Albo d’Oro è riportato erroneamente come decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Purtroppo sussiste un caso di omonimia. Infatti, il decorato, trattasi del Reduce dalla Campagna di Libia: Caporal Maggiore Manfredda Antonio di Giuseppe e di Bosetto Clementina, nato il 17 maggio 1891 a Trecate, domiciliato in via Madonnina (Cascina Radaelli). Professione bracciante, Matricola 34578, del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna. Decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: «Al comando del suo pezzo, dava bella prova di lodevole abilità e coraggio, nel combattimento presso Cirene». 20 maggio 1913. (Archivio Istituto Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, Roma).

Manfredda Gaudenzio

di Francesco e di Mittino Caterina, nacque il 23 gennaio 1889 a Trecate. Professione contadino, celibe.

Reduce dalla guerra Italo-Turca 1911-1912.

Caporal Maggiore della 264ᵃ Compagnia Mitraglieri Fiat, 2ᵃ Sezione. Morì il 27 maggio 1917 nella 31ᵃ Sezione di Sanità, 8ᵃ Compagnia Sanità Firenze, in località Dolina Madonna[1] – Opacchiasella, in seguito a ferita da scheggia di granata agli arti inferiori, con frattura esposta del femore destro e gamba sinistra, lesione vasale-emorragia. Sepolto a Dolina Madonna.

[1] Come riportano l’Estratto dell’Atto di Morte e il Ruolo Matricolare.

Manfredda Gaudenzio

di Giuseppe e di Geddo Antonia, nacque il 17 giugno 1892 a Trecate, domiciliato in Piazza della Fiera n. 11[1]. Professione bracciante, celibe.

Soldato del 93° Reggimento Fanteria, Brigata Messina. Impegnato nella Campagna di Libia si imbarcò a Siracusa il 18 novembre 1913, rimpatriando a Napoli il 25 febbraio 1916. Trattenuto alle armi, con il grado di Sergente transitò nel 95° Reggimento Fanteria, Brigata Udine. Disperso il 25 ottobre 1917 sul Monte Vodice[2].

[1] Ora piazza Riccardo Cattaneo.

[2] Altopiano della Bainsizza – Slovenia.

Manfredda Giovanni

di Antonio e di Manfredda Annunciata, nacque il 18 febbraio 1893 a Trecate. Professione contadino, celibe.

Soldato del 10° Reggimento Fanteria, Brigata Regina, 7ᵃ Compagnia. Disperso il 29 giugno 1916 sul Monte San Michele.

Manfredda Giovanni [1]

di Francesco e di Mittino Caterina, nacque il 1° agosto 1883 a Trecate. Professione contadino, coniugato con Fiaccone Irene, figli: Pietro, Francesca.

Soldato del 20° Reggimento Bersaglieri, Reparto Carreggio. Morì l’8 dicembre 1918[2] nell’infermeria Presidiaria di Moena (11ᵃ Sezione di Sanità-Albo d’Oro), in seguito a broncopolmonite da influenza (spagnola). Sepolto nel Cimitero di Moena (Trento).

Successivamente i resti mortali furono traslati nell’Ossario del Sacrario Militare situato all’interno del Cimitero Monumentale di Trento[3].

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 110.

[2] Come riportano l’Estratto dell’Atto di Morte, il Ruolo Matricolare e l’Albo d’Oro.

[3] Cfr. https://www.comune.trento.it – sezione Sacrario militare; l’elenco riporta erroneamente il 6 dicembre 1918.

Manfredda Giovanni

di Giacomo e di Cocco Giovanna, nacque il 23 ottobre 1881[1] a Trecate. Professione contadino.

Caporal Maggiore del 156° Reggimento Fanteria, Brigata Alessandria. Catturato prigioniero il 24 ottobre 1917, durante la rotta di Caporetto, morì il 26 giugno 1918[2] nel Campo di Concentramento di Meschede (Germania), in seguito a debolezza cardiaca.

[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente il 22 ottobre 1881.

[2] Cfr. Archivio di Stato di Novara, Fondo: Distretto Militare – Ruoli Matricolari, anno 1881, volume n. 55, Matricola n. 11298. L’Albo d’Oro riporta erroneamente il 14 luglio 1918.

Marchina Cesare

di Angelo e di Panigati Giuseppa, nacque il 17 gennaio 1888 a Trecate, trasferito a Torino. Professione macellaio, coniugato con Cane Carolina, figli: Cesarina.

Maresciallo Capo (del 1° reggimento Sussistenza) d’ordine del Comando del I Corpo d’Armata. Morì il 31 ottobre 1918 a Torino per malattia.

Marchioni Angelo [1]

di Giuseppe e di Scandaluzza Rosa, nacque il 23 novembre 1898 a Romentino (Novara), residente a Trecate, domiciliato in via Milano[2]. Professione bracciante, celibe.

Soldato del 93° Reggimento Fanteria, Brigata Messina, 8ᵃ Compagnia. Morì il 23 novembre 1917 sul Monte Pertica[2] (Massiccio del Grappa), in seguito a ferita a canale da pallottola all’addome.

[1] Sulla Lapide di Trecate è riportato erroneamente Marcioni Angelo.

[2] Ora Corso Roma.

[3] In una sola giornata la cima fu presa dagli italiani per ben sette volte.

Marella Andrea

di Antonio e di Colombo Giulia, nacque l’11 febbraio 1896 a Trecate, domiciliato in via Edmondo de Amicis n. 7. Professione bracciante, celibe.

Caporal Maggiore del 38° Reggimento Fanteria, Brigata Ravenna. Morì il 25 agosto 1917, durante la battaglia della Bainsizza, nell’Ambulanza da montagna n. 88 della Croce Rossa Italiana, in seguito a ferita da granata agli arti inferiori con asportazione del piede sinistro. Sepolto nel Cimitero di Ravne[1].

[1] Ravne in sloveno, oggi Rauna del Castello frazione del Comune di Aidussina-Slovenia.

Marella Angelo M.A.V.M.

Marella Angelo: lapide posta sulla tomba di famiglia

di Giuseppe e di Colli Teodolinda, nacque il 3 marzo 1893 a Rimini[1] (Forlì), residente a Trecate. Professione Avvocato, celibe.

Capitano di Complemento del 37° Reggimento Fanteria, Brigata Ravenna. Morì il 24 giugno 1918 sul Roccione dell’Abete – Col dell’Orso[2], colpito alla gola e al volto da tre proiettili di mitragliatrice. Successivamente i resti mortali furono riesumati e da Feltre, tornarono a Trecate il 21 ottobre 1921 per essere tumulati nella tomba di famiglia.

Decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:

«Incaricato dell’occupazione di una importante posizione, con fede, slancio ed ardimento condusse la propria compagnia alla vittoria, primo ad irrompere nella trincea avversaria e a mantenersi dove più grave era il pericolo. Contrattaccato anche di fianco da forze superiori, mirabile esempio di fermezza e tenacia si difese accanitamente, finché non venne colpito a morte». Roccione dell’Abete (Col dell’Orso), 24 giugno 1918[3].

[1] Dal 1992 istituita Provincia.

[2] Gruppo del Monte Grappa.

[3] Archivio Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, Roma.

Marella Francesco [1]

di Giovanni e di Legoratto Pasqualina, nacque l’11 febbraio 1884 a Trecate. Professione contadino.

Soldato del 4° Reggimento Bersaglieri. Catturato prigioniero il 4 dicembre 1917 nel fatto d’armi di Badenecche – Monte Fior (Altopiano di Asiago). Morì in prigionia il 22 aprile 1918 a Tai di Cadore per polmonite. Sepolto nel cimitero del luogo. Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario di Pocol, loculo 2826[2].

[1] Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pag. 110.

[2] Cfr. https://www.frontedolomitico.it

Martelli Emilio

di Giuseppe e di Volpati Maria, nacque l’11 aprile 1893 a Cerano (Novara), residente a Trecate, domiciliato in via Edmondo de Amicis n. 8. Professione manovale, celibe.

Caporale[1] del 17° Reggimento Bersaglieri, LXVI Battaglione, 11ᵃ Compagnia. Catturato prigioniero il 19 agosto 1917, durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo, nel fatto d’armi di Castagnevizza a quota 244. Morì in prigionia il 26 agosto 1917 a Franingrao (2); sepolto nel cimitero del luogo, tomba 230.

In seguito la salma fu esumata e posta nel Cimitero degli Invitti sul Colle Sant’Elia, primo Sacrario di Redipuglia, tomba 154, fila 19, settore 3.

Successivamente i resti mortali furono nuovamente traslati, definitivamente, nell’attuale Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 22994, gradone 12[2].

[1] Sulla Lapide di Trecate è riportato erroneamente Caporal Maggiore.

[2] Registrato erroneamente come Martello Emilio, morto il 18 agosto 1917, cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net

Sacrario Militare di Redipuglia, loculo di Martelli Emilio. Archivio Dino Nigrelli

Marzorelli Patrizio

di N.N., nacque il 17 marzo 1886 a Borgomanero (Novara), residente a Trecate, domiciliato in via Garibaldi n. 78. Professione contadino, coniugato con Rosina Teresa, figli: Andreina.

Sergente del 68° Reggimento Fanteria, Brigata Palermo. Disperso il 29 novembre 1915 sul Monte San Michele (linea 3ᵃ), durante la quarta Battaglia dell’Isonzo, dopo un furioso assalto della sua compagnia sotto i reticolati austriaci.