La Grande Guerra

Abbiate Luigi

Abbiate Luigi, archivio famiglia

di Giovanni e di Capettini Carlotta, nacque il 28 novembre 1884 a Romentino (Novara), residente a San Martino di Trecate, domiciliato al mulino nella Valle del Ticino. Professione mugnaio, coniugato con Magnaghi Maria, figli: Mario.

Soldato del 34° Reggimento Fanteria, Brigata Livorno. Morì il 26 agosto 1917, durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo[1], colpito alla testa da pallottola di mitragliatrice. Sepolto sull’Altopiano della Bainsizza.

[1] Tra il 24 e 27 agosto, l’obiettivo era l’occupazione del Vallone di Chiapovano (in sloveno Čepovan) con la presa di quota 878.

Avelli Marziano

di Rinaldo e di Scotti Maria, nacque il 16 gennaio 1898 a Borgolavezzaro (Novara) [1], residente a Trecate, domiciliato alla cascina Soldagnina. Professione calzolaio, celibe.

Soldato del 10° Reggimento Bersaglieri, X Battaglione Ciclisti, 2ᵃ Compagnia. Morì il 17 giugno 1918 nel combattimento a Case Olivotti, durante la battaglia del Solstizio[2] (o seconda battaglia del Piave), colpito alla testa da pallottola di mitragliatrice. Il suo corpo rimase sul campo.

[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente di Arnaldo, nato il 17 gennaio 1898 a Novara.

[2] Il nome fu coniato da Gabriele d’Annunzio.

Cartina geografica indicante "Case Olivotti" dove si svolse la battaglia del solstizio. Archivio Mauro Ambrosi

Baratti Antonio

di Antonio e di Giarda Margherita, nacque il 6 dicembre 1885[1] a Cerano (Novara), residente a Trecate, domiciliato alla cascina Fausta. Professione agricoltore, coniugato con Ossola Giovanna, figli: Maria, Pietro[2].

Soldato della 541ᵃ Compagnia Mitraglieri Fiat, 26ᵃ Divisione. Morì il 3 marzo 1917 nella trincea di quota 166 di Santa Caterina (Gorizia) in seguito allo scoppio di bombarda nemica. Sepolto nel Cimitero da Campo di Rusic.

[1] L’Albo d’Oro riporta erroneamente nato il 3 gennaio 1885.

[2] Nato il 28 giugno 1913 e morto il 24 settembre 1918.

Baratti Carlo

di Antonio e di Uglietti Caterina, nacque il 5 novembre 1890 a Cerano (Novara), residente a Trecate. Professione contadino, celibe.

Reduce dalla Guerra Italo-Turca 1911-1912.

Soldato del 4° Reggimento Bersaglieri. Morì il 25 aprile 1916 in combattimento nelle trincee di Selz (sul Carso) per ferite riportate in combattimento.

Sepolto a San Pier d’Isonzo, tomba 2043. Successivamente i resti mortali furono  traslati nel Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 2181, gradone 2.[1]

[1] Cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net

Sacrario Militare di Redipuglia, loculo di Baratti Carlo. Archivio Dino Nigrelli
Sacrario Militare di Redipuglia. Archivio Dino Nigrelli

Baratti Luigi [1]

di Paolo e di Barbè Giovanna, nacque il 29 dicembre 1881 a Gravellona Lomellina (Pavia)[2], residente a Trecate, domiciliato in via San Cassiano. Professione cavallante, coniugato con Pollastri Rosa, figli: Mario, Giovanni.

Soldato del 230° Reggimento Fanteria, Brigata Campobasso, 3ᵃ Compagnia Mitraglieri.  Nel mese di agosto del 1917, durante un conflitto a fuoco con il nemico, fu ferito a una coscia con frattura al femore sinistro. Ricoverato nell’Ospedaletto da Campo n. 36[3], 7ᵃ Compagnia Sanità Ancona, situato a Corno di Rosazzo, vi morì l’11 ottobre 1917 in seguito a setticemia. La moglie Rosa e il fratello Pietro, avvertiti telegraficamente, ebbero la possibilità di dargli l’ultimo saluto.

Sepolto a Corno di Rosazzo (Udine).

[1] Sussistono parecchie discordanze sui documenti consultati negli Archivi, si veda anche sul sito curato da Valter Marchetto http://www.cadutivigevano.it –  sezione Caduti di Cassolnovo

[2] L’Albo d’Oro riporta erroneamente Gravellona Toce, sino al 1992 in provincia di Novara poi Verbania-Cusio-Ossola.

[3] Ospedaletto da 50 posti letto, cfr. http://www.sanitagrandeguerra.it

Barengo Francesco

di Gaudenzio e di Perone Catterina, nacque il 22 marzo 1897 a Trecate, domiciliato in via Valle n. 10. Professione contadino, celibe.

Caporale del 7° Reggimento Artiglieria da Campagna Cremona. Morì il 10 aprile 1919 a Trecate per malattia. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

Bassani Giuseppe

di Pietro e di Sedani Francesca, nacque il 6 gennaio 1892 a Nicorvo (Pavia), residente a Trecate. Professione bracciante, celibe.

Soldato del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza, 22ᵃ Compagnia. Morì il 1° giugno 1916 nella località Colletto Grande di Velo (Val d’Astico), in seguito a ferita da scoppio di granata. Sepolto in un cimitero di confine del piccolo paese di San Rocco.

Belardi Luigi [1]

di Giuseppe e di Toscani Ernesta, nacque il 3 novembre 1898 a Caltignaga (Novara), residente a Trecate, domiciliato in via San Cassiano n. 5. Professione vetturino, celibe.

Soldato del 7° Reggimento Bersaglieri, della 353ᵃ Compagnia Mitraglieri Fiat. Dal 6 novembre 1917 prigioniero di guerra in Austria e in seguito trasferito in Ungheria. Morì il 20 luglio 1918 nell’ospedale di Riserva n. II (2) a Res Spit, in conseguenza a tubercolosi polmonare e intestinale. La salma fu sepolta nel Cimitero del luogo il 22 luglio 1918. Succesivamente i resti mortali furono traslati nel Cimitero di Ungvár[2].

[1] Il Ruolo Matricolare riporta Bellardi Luigi, cfr. A.S.N. Fondo: Distretto Militare di Novara, Ruoli Matricolari, anno 1898, volume 178, Matricola 2971.

[2] Ora Užhorod – Ucraina, al confine con la Slovacchia e l’Ungheria. Per il luogo di traslazione si ringrazia Silvia Musi http://www.pietrigrandeguerra.it

Bellinzoni Luigi [1]

di Angelo e di Barbieri Francesca, nacque il 27 luglio 1898 a Gropello Cairoli (Pavia), residente a Trecate, domiciliato in via Vincenzo Monti. Professione minatore, celibe. Soldato del 5° Reggimento Genio minatori. Morì l’11 ottobre 1921 a Trecate per tubercolosi polmonare. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

[1] Fratello di Berinzoni (Bellinzoni) Luigi Secondo, cfr. nota inserita a Berinzoni (Bellinzoni) Luigi Secondo

Cimitero comunale di Trecate

Berinzoni (Bellinzoni) Luigi Secondo [1]

di Angelo e di Barbieri Francesca, nacque il 12 ottobre 1884 a Carbonara al Ticino (Pavia), residente a Trecate, domiciliato in via Valle n. 1. Professione contadino, coniugato con Gallarini Maria, figli: Giuseppe.

Soldato del 10° Reggimento Fanteria, Brigata Regina, 12ᵃ Compagnia. Morì il 1° novembre 1915 a San Martino del Carso[2] (frazione di Sagrado), durante la terza battaglia dell’Isonzo, per ferite riportate in combattimento. Sepolto sul campo.

[1] Purtroppo nella trascrizione a mano, non è raro, che i cognomi subiscano errori e di conseguenza, riportati erroneamente nei successivi documenti. Confrontando i Ruoli Matricolari (A.S.N.) e gli Atti di Morte (A.C.T.) di Bellinzoni Luigi e di Berinzoni Luigi Secondo, ho notato che, sia la paternità e la maternità erano le stesse…Un caso!? Per capire il connesso tra loro, mi sono messa in contatto con gli uffici di Stato Civile dei luoghi di nascita, per risalire all’Atto. Quindi, ho potuto verificare che anche sugli Atti di nascita, furono registrati proprio come Bellinzoni Luigi e Berinzoni Luigi Secondo. Alla fine, messi insieme tutti i tasselli, penso che il cognome trascritto errato all’Atto sia Berinzoni, in quanto Angelo, padre di Luigi e di Luigi Secondo, morto il 7 gennaio 1919 a Trecate (A.C.T. e A.P.T.) è registrato come Bellinzoni.

[2] Come riportato sull’estratto dell’Atto di Morte (A.C.T.), l’Albo d’Oro della provincia di Pavia riporta sul Monte di San Michele.

Bertone Gaudenzio

di Antonio e di Ferrara Maria, nacque il 31 gennaio 1883 a Trecate, domiciliato in via Galileo Ferraris n. 6. Professione contadino, coniugato con De Lupo Cristina, figli: Giovanna.

Soldato del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza, 17° Gruppo Obici. Morì il 28 febbraio 1921 a Trecate, in seguito a malattia causata dalle fatiche di guerra. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

Bigogno Cassiano [1] M.A.V.M.

Bigogno Cassiano
Bigogno Cassiano, Archivio Associazione Nazionale Bersaglieri Sezione di Trecate "Bers. Cassiano Bigogno" M.A.V.M.

di Angelo e di Ruggerone Giuseppa, nacque il 12 dicembre 1893 a Trecate, residente a  San Martino di Trecate. Professione manovale ferroviario, celibe.

Soldato del 7° Reggimento Bersaglieri, VII Battaglione Ciclisti. Il Battaglione partecipò alla seconda battaglia dell’Isonzo (18 luglio-3 agosto 1915) presso le Cave di Selz e alle alture di quota 45, ad est di Vermegliano. Durante l’aspra battaglia del 19 luglio, il Bersagliere Bigogno fu gravemente ferito all’addome; trasportato nell’Ospedaletto da Campo n. 94[2], della 7ᵃ Compagnia di Sanità Ancona, situato a Fiumicello, vi moriva  alle ore cinque del mattino del 20 luglio 1915. Sepolto nel Cimitero di San Valentino frazione di Fiumicello (Udine), tomba 23. Successivamente i resti mortali furono traslati nel Sacrario Militare di Redipuglia, loculo 4072, gradone 2[3].

Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare concessagli con Decreto Luogotenenziale del 30 aprile 1916; con successivo Regio Decreto del 31 maggio 1923, fu commutata in Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:

 «Mentre disimpegnava le mansioni di portaferiti, saputo che un ufficiale della sua compagnia era rimasto gravemente ferito, riusciva, aiutato da un altro soldato, a raggiungerlo ed a caricarlo su una barella. Nel difficile trasporto, attraverso i reticolati e intenso fuoco, rimasto egli stesso mortalmente ferito, continuò ad interessarsi dell’ufficiale, dimostrando altruismo ed affettuosa profonda devozione». Vermegliano 19 luglio 1915[4].

[1] Al Bersagliere Bigogno Cassiano è stata intitolata la Sezione dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Trecate.

Cfr. sezione Pubblicazioni – Gloriosi Bersaglieri. Fanti Piumati Trecatesi, pp. 106-107.

Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pp. 40-41-42.

[2] Ospedaletto da 50 posti letto, cfr. http://sanitagrandeguerra.it

[3] Riportato con il nome di Bigono Canziano, cfr. http://www.cadutigrandeguerra.net

[4] A.S.N. Fondo: Distretto Militare di Novara, Ruoli Matricolari, anno 1893, volume 138,  Matricola 40340.

[5] cfr. http://icadutidelcarso.blogspot.com

Sacrario Militare di Redipuglia, loculo di Bigogno Cassiano (riportato erroneamente Bigono Canziano). Archivio Dino Nigrelli
Quota 45, presso le Cave di Selz. Archivio Mauro Ambrosi [5]

Bigogno Francesco

di Innocente e di Varallo Giuseppina, nacque il 31 dicembre 1880 a Trecate, domiciliato in via Attilio Carotti[1]. Professione mugnaio, coniugato con Urani Catterina, figli: Maria, Giovanni.

Soldato[2] del 153° Reggimento Fanteria, Brigata Novara, 7ᵃ Compagnia. Morì il 26 maggio 1917 a quota 251 di Castagnevizza, durante la decima battaglia dell’Isonzo, in seguito allo scoppio di granata al basso ventre. Sepolto a quota 251 di Castagnevizza.

[1] Ora via Adua.

[2] Sulla Lapide è riportato erroneamente Caporale.

Bigogno Giuseppe

Bigogno Giuseppe, archivio famiglia

di Luigi e di Negri Marianna, nacque il 6 gennaio 1888 a Trecate, domiciliato in via Giuseppe Garibaldi n. 8. Professione manovale, coniugato con Zanotti Teresa Clementina, figli: Elvira.

Caporale[1] del 153° Reggimento Fanteria, Brigata Novara, 5ᵃ Compagnia. Morì il 14 gennaio 1916 a quota 188 di Oslavia (Medio Isonzo), in seguito allo scoppio di una granata che lo colpì alla fronte. Sepolto a quota 188.

[1] Sulla Lapide è riportato erroneamente Soldato.

Bigogno Mario

di Giuseppe e di Legoratto Carolina, nacque il 20 gennaio 1895 a Trecate. Professione contadino, celibe.

Soldato del III Reparto d’Assalto. Disperso il 17 settembre 1918 nel fatto d’armi di Monte Solarolo[1].

[1] Fa parte del gruppo montuoso del Grappa.

Binello Antonio

di Pietro e di Marella Maria, nacque il 23 settembre 1880 a Trecate, domiciliato in via Milano n. 16[1]. Professione contadino, coniugato con Bellora Giovannina, figli: Pierino.

Soldato del 23° Reggimento Fanteria, Brigata Como. Morì il 24 giugno 1921 a Trecate a causa di bronco alveolite specifica, di cui era già sofferente dal settembre 1917. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

[1] Ora Corso Roma.

Boglio Angelo

Boglio Angelo, archivio famiglia

di Antonio e di Iacometti Santina, nacque l’8 giugno 1894 a Trecate, domiciliato in via San Cassiano. Professione falegname, celibe.

Caporale del 23° Reggimento Fanteria, Brigata Como. Catturato prigioniero il 10 novembre 1917 nel fatto d’armi di Farra d’Alpago e internato in Ungheria. Impiegato nella fabbrica di salami “Picklene salami” di Markus Pick, morì il 4 novembre 1918 nell’Ospedale di Riserva gruppo X situato a Szeged[1], per broncopolmonite (spagnola). Sepolto nel Cimitero cattolico di Szeged.

[1] In italiano Seghedino.

Lettera pervenuta alla madre, già vedova, pubblicata sul Bollettino Trecatese del 13 maggio 1922:

Szeged -Ungheria il 12 aprile 1922

Gentilissima Signora,

Suo pregiatissimo figlio Boglio Angelo era, da prigioniero, impiegato nella mia fabbrica di salami “Picktene salami” fino al principio del mese di ottobre 1918, quando con nostro immenso dolore, compianto da tutti, egli morì di febbre spagnola. Noi abbiamo amato in lui il giovane sempre lieto, sua anima allegra e noi abbiamo stimato in lui la diligenza instancabile, il lavoro assiduo, coscienzioso. Se qualche cosa può consolarla è la certezza che noi partecipiamo al suo immenso dolore, e che ricorderemo sempre il suo carissimo figlio.

Egli riposa davvero nel cimitero cattolico a Szeged, e fu messa nella sua tomba una crocetta colla propria scritta. Ma disgraziatamente da due settimane la pioggia non vuol cessare e per quella e il gran fango mi era impossibile di andare a ritrovare la sua tomba. Tostochè farà bel tempo e che il suolo si asciugherà e le tombe saranno accessibili, subito uscirò e le darò la descrizione precisa del sepolcro; però, se il dente ferreo del tempo ha cancellato il nome della crocetta di suo figlio, io spero che si potrà sapere puntualmente dalla comunità cattolica, dove tutti i sepolcri sono precisamente notati. Se Lei è in grado di trasportare la salma del suo caro figlio, mi impegno di fare ogni passo possibile dal Comune, affinché la salma del defunto sia resa. Prego Iddio che le porti le sue consolazioni ed addolcisca la pena del suo dolore.

Coi sensi della più profonda stima

Markus Pick

A Budapest, nel 1937, fu inaugurato un cimitero monumentale dove furono traslate  le salme dei prigionieri morti in Ungheria.

I resti mortali del Caporale Boglio Angelo furono posti nella fila 47, tomba 17[1].

[1] Cfr. http://www.pietrigrandeguerra.it – sezione Cimiteri in Ungheria, Serbia, Polonia…

Boglio Egidio [1]

Boglio Egidio, archivio famiglia

di Antonio e di Villani Rosa[1], nacque il 2 novembre 1900 a Trecate, domiciliato in via XX Settembre n. 20. Professione geometra, celibe.

Allievo Ufficiale della Regia Accademia Militare – Artiglieria di Torino. Morì il 2 marzo 1919 a Trecate per aver contratto la spagnola. Sepolto nel Cimitero Comunale di Trecate.

[1] Fratello di Luigi. Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, pp. 113-114.

[2] La signora Villani Rosa, madre di Egidio e di Luigi, nel febbraio 1924, fu eletta Presidente dell’Associazione “Madri e Vedove dei Caduti in guerra” di Trecate.

Boglio Giovanni

Boglio Giovanni, archivio famiglia

di Carlo e di Mittino Francesca, nacque l’11 marzo 1884 a Trecate, domiciliato in via Ugo Foscolo n. 2. Professione contadino, coniugato con Rainoldi Francesca, figli: Angela, Riccardo.

Caporale del 134° Reggimento Fanteria, Brigata Benevento. Catturato prigioniero e internato in Germania, morì il 14 dicembre 1917 nell’Ospedale di Francoforte sull’Oder, in seguito a polmonite. Sepolto nel Cimitero dei prigionieri di Clieston, fila 11, tomba 471.

Successivamente i resti mortali furono traslati nel Cimitero Militare Italiano Stahnsdorf di Berlino, fila 8, cippo 10[1].       

[1] Cfr. http://www.pietrigrandeguerra.it – sezione Cimiteri in Austria e Germania.  

Boglio Luigi [1]

Boglio Luigi, archivio famiglia

di Antonio e di Villani Rosa, nacque il 3 novembre 1896 a Trecate, domiciliato in via XX Settembre n. 20. Professione studente del 1° corso di Giurisprudenza alla Reale Università di Torino, celibe.

Soldato del 1° Reggimento Artiglieria da Montagna, 66ᵃ Batteria. Sebbene potesse passare alla scuola di guerra per conseguire il grado di Sottotenente, data la sua frequenza alla Reale Università di Torino, preferì vestire la divisa del semplice soldato per accomunarsi con i commilitoni suoi conterranei. Mentre si trovava all’osservatorio di batteria, fu colpito dallo scoppio di uno shrapnel che gli troncò completamente la parte superiore del cranio. Morì il 19 giugno 1916 nel fatto d’armi a quota 1800, alle falde del Monte Focolle in Vallarsa. Fu sepolto nel Cimiero di Malga Val Gatto.

Alla memoria, il 25 marzo 1917, gli fu conferita la Laurea ad Honorem.

Successivamente le sue spoglie mortali, esumate, giunsero a Trecate il 30 novembre 1921 e poste nella cappella dell’Oratorio maschile San Giuseppe  [2]

Il giorno successivo, dopo i solenni funerali, il feretro fu tumulato nella tomba di famiglia accanto al fratello Egidio.

[1] Fratello di Egidio. Cfr. sezione Pubblicazioni – La Grande Guerra vissuta dai Trecatesi, da pag. 68 a pag. 76, pp. 113-114.

[2] Retto dai padri Giuseppini della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe di Asti.

Boglio_Luigi_ed_Egidio
Lapide posta sulla tomba della famiglia Boglio